venerdì 24 febbraio 2012

I granelli di sabbia dell'universo

Circa 2300 anni fa non esisteva ancora il sistema di numerazione posizionale e i numeri venivano rappresentati con le lettere dell'alfabeto, eppure Archimede volle dimostrare che era possibile esprimere un numero grande quanto si vuole.
Nella sua opera l'Arenario racconta di voler dimostrare al re Gerone che il numero di granelli di sabbia necessari per riempire l'intero Universo non è infinito, ma era possibile rappresentarlo.
L'idea era questa: iniziò col calcolare che un seme di papavero poteva contenere 10000 granelli, osservò poi che allineando 40 semi si poteva ottenere la misura di un dito e che una sfera che aveva il diametro di un dito conteneva 64000 semi e quindi 640000000 granelli di sabbia. Poi passò a una sfera di diametro 100 dita e poi a quella di diametro una miriade di dita (10000 dita=1 stadio) e così via fino alla sfera del cosmo che, secondo gli astronomi del tempo, era minore di una miriade di stadi. Secondo i suoi calcoli l'Universo poteva contenere 10 alla 63 granelli di sabbia.
Questo ragionamento è alla base dell'introduzione del concetto di potenza.

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